Enrico Francia



Degli oltre cento dipinti su tela, lavori murali, su carta e disegni eseguiti affrontando il rapporto dell’uomo con la natura, con se stesso, con il divino, partendo nei primi anni da soluzioni “fauve” e lambendo l’orizzonte espressionista, presento piuttosto alcuni fra i quadri più rappresentativi degli ultimi anni, in buona parte già pubblicati.
E’ sorprendente la difficoltà di reperire, a volte, i lavori che abbiamo salutato negli anni all’occorrenza di un’ ulteriore tempestiva catalogazione e raccolta iconografica; pertanto per le immagini di altre opere ci si potrà comunque riferire alle collezioni pubbliche e private ed alle catalogazioni citate.
Sono grato a coloro che si sono interessati attentamente alla mia pittura dandomi tutt’oggi stimoli e consapevolezza.
Per stima e affetto ho qui il piacere di testimoniare in particolar modo l’analisi della Dott.ssa Cinzia Virno, del Prof. Massimo Oldoni e di S. E. Mons. Carlo Chenis, allora Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa.

E. Francia


Hanno scritto di lui:

N. Bianchi, V. Bonzi, F. Lovatelli-Caetani, M. Ceci, C. Chenis, M. L. Conti, V. Esposito, P. Fusco, D. Iosimi, M. Oldoni, F. Piccolo, G. Selvaggi, S. Severi, A. M. Tarantino, A. Noya-Villa, C. Virno, A. Voto.


“Una solida cultura disegnativa e una notevole sensibilità coloristica sono alla base della pittura di E. F. che, senza mai cadere nell’imitazione, coglie alcuni dei più interessanti spunti della storia dell’ arte, utilizzandoli per forgiare un linguaggio innovativo e del tutto personale.
Dopo essersi avvicinato alle tinte forti dell’ espressionismo e aver ceduto nelle immagini alle suggestioni surrealiste, la sua pittura si va evolvendo verso un intimismo carico di suggestione dettato da un sentimento che, passando per l’ Ottocento italiano, sembra affondare le sue radici nella pittura fiamminga dei grandi maestri. “


C. Virno



“Un sorprendente caso di ripensamento ed elaborazione dell’arte europea del Novecento, questo rappresenta la pittura di E. F. , dotato di grandi capacità di disegno ed abile a lavorare su misure inconsuete. Questo giovane Maestro trova nell’assoluta originalità dei suoi colori un carattere personalissimo nel quale si fondono tecniche e memorie d’eredità ‘alte’ dell’arte. ”


M. Oldoni



“Uno sguardo inconsueto quello che E. F. rivolge a Gesù… attraverso personaggi che hanno fatto (di Lui) una diversa esperienza…l’Adultera, la Maddalena, Giuda, Longino, Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo.
Gli enigmi insiti nei personaggi che entrano nella vicenda di Gesù stimolano la creatività nei pensamenti di E. F. La sua pittura è inquietante perché non devozionale, laica ma non irreligiosa.
I suoi personaggi sono carnali e metafisici, storici ed eterni, contingenti e assoluti. …Le tele e i disegni assumono veste insolita di biblia pauperum, poiché descrivono l’esperienza del Cristo nella prospettiva di chi, in diverso modo, gli ha resistito.
Nel turbamento dei personaggi sono presenti accenni biografici e fantasticherie personali. Si palesa in queste opere la volontà di uscire da una bozzettistica borghese e da ripetizione di corrente, onde scavare da filosofo e da pittore nei penetrali dell’animo.”


C. Chenis